Una storia nata tanto tempo fa…
divenuta oggi un obbiettivo condiviso nell’Agenda 2030 del protocollo di Kyoto
Lo stratificarsi di ingiustizie, ingerenze sociali, disastri ambientali, scandali finanziari, che ha contraddistinto il ‘900, hanno portato la società e l’industria a porsi dinnanzi al futuro consapevoli che necessitasse un approccio al modello di business e sviluppo più etico, sostenibile e giusto.
Un’ultima serie di eventi disastrosi negli anni ‘80, come lo scoppio del reattore nucleare di Chernobyl, il disastro chimico a Bhopal, l’incidente della petroliera Exxon Valdez in Alaska, sono stati l’ultima ‘goccia’ per mettere la E di Environment al centro dell’opinione pubblica e arrivare nel 1997 al protocollo di Kyoto, trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale, entrato in vigore nel 2005, inizialmente ratificato da 191 Paesi.
L’approccio ESG nasce proprio negli anni 2000 per ampliare il tema degli investimenti socialmente responsabili, fino a quel momento perseguiti solo con l’esclusione di alcune industry/settori dall’universo investibile, a una visione olistica dei fattori ambientali, sociali e di governance che cominciano a essere integrati a diversi livelli.
Nel 2006 le Nazioni Unite lanciano i PRI, Principle for Responsible Investment, con l’intento di favorire la diffusione dell’investimento sostenibile e responsabile tra gli investitori istituzionali, che sono chiamati a sottoscrivere e rispettare l’applicazione degli stessi.
Da allora i firmatari sono oltre 1200 tra investitori, società di gestione del risparmio e fornitori di servizi e si sono impegnati a incorporare le tematiche ESG nell’analisi e nei processi di investimento, nelle proprie politiche e pratiche aziendali, nel ricercare trasparenza su questi fattori nelle controparti, nel promuovere la responsabilità sociale nell’industria, nel cooperare su questo fronte e documentare le attività e i progressi.
L’attenzione sulla corporate governance diventa negli stessi anni un fattore chiave per limitare i rischi economici e reputazionali, emersi durante e dopo le crisi e gli scandali finanziari a cui abbiamo assistito dall’inizio del Nuovo Millennio. L’engagement e la stewardship degli investitori nei confronti delle società sta cambiando il modus operandi di diversi settori chiamati a rispondere ad esigenze di innovazione e ricerca coerenti con uno sviluppo sostenibile.
Una storia lunga, dunque, quella dell’universo ESG che nel 2015 ha compiuto un nuovo passo, con la definizione degli SDG, Sustainable Development Goals: dalla adesione ai 6 principi all’approvazione dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, il cui fulcro è il perseguimento di 17 obiettivi che mirano a disegnare un futuro migliore per tutti.
Esattamente quali sono gli ambiti nei quali intervengono le rilevazioni ESG?
Gli ambiti come da acronimo ESG (Enviromental, Social, Governance) sono tre macrocategorie: Ambiente, Etica e Governance.
Sostenibilità Ambientale
Enviromental
Sostenibilità Sociale
Social
Sostenibilità nelle scelte
Governance
- Inquinamento atmosferico
- Inquinamento acustico
- Inquinamento idrico
- Inquinamento luminoso
- Dispendio di acqua
- Dispendio di carbonio
- Dispendio di energia
- Emissioni di gas serra
- Resilienza alle calamità naturali/catastrofi
- Resilienza ai cambiamenti climatici
- Contaminazione del terreno
- Biodiversità/protezione del l’habitat Specie invasive
- Generazione di calore
- Produzione di rifiuti
- Gestione dei rifiuti
- Impatto microclimatico
- Efficienza/gestione delle risorse
- Sicurezza sul lavoro
- Condizioni di lavoro
- Salute dei dipendenti
- Creazione di valore per la società
- Coinvolgimento/relazione con gli stakeholder locali
- Responsabilità sociale
- Investimento per comunità sostenibili
- Comunicazione efficace
- Diritti umani
- Divieto di lavoro minorile
- Soddisfazione del cliente
- Protezione dei dati/della privacy Prevenzione della
- discriminazione Libertà di associazione
- Divieto di lavoro forzato
- Salute e sicurezza della comunità
- Approvvigionamento di materiale Preparazione alle emergenze
- Indipendenza del comitato di revisione
- Indipendenza del comitato per la remunerazione
- Rapporto fiduciario
- Indipendenza dal presidente/consiglio
- Diversità nel consiglio di amministrazione
- Protezione degli informatori
- Contributi politici
- Un’azione/un voto
- Frode
- Attività di lobbismo
- Abuso d’ufficio e corruzione
- Retribuzione dei dirigenti
- Conformità legislativa
- Trasparenza e divulgazione
- Coinvolgimento degli stakeholder
- Riciclaggio di denaro
- Terrorismo
- Codice di Condotta